La Corte di Cassazione, nella sezione penale, ha emesso la Sentenza n. 40015 del 30 ottobre 2024, nella quale si afferma che il riconoscimento del credito d’imposta legato ai bonus edilizi, derivante dalla presentazione di fatture false e riguardante lavori mai eseguiti, costituisce il reato di truffa aggravata ai sensi dell’art. 640 bis del Codice Penale, piuttosto che il reato, meno grave, di indebita percezione di erogazioni pubbliche ai sensi dell’art. 316 ter del Codice Penale. I giudici hanno precisato che, per la configurazione di tale illecito, non è necessario che l’ultimo cessionario abbia effettivamente utilizzato le somme per compensazione, ottenendo così la liquidazione, ma è sufficiente che la prima cessione abbia comportato il pagamento di somme non dovute.