Il 23 ottobre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Risposta a Interpello n. 209, fornendo chiarimenti sulla qualificazione fiscale dei proventi derivanti da un piano di coinvestimento che prevede la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi ibridi, nel contesto di un contratto di lavoro subordinato tra una società e un manager (noto come “carried interest”).
L’Agenzia ha specificato che, nel caso in questione, la presenza di elementi chiave, come l’importo dell’investimento, una remunerazione adeguata per il manager, l’esposizione a un effettivo rischio di perdita del capitale investito e l’assenza di clausole che colleghino esplicitamente l’extra-rendimento all’attività lavorativa per un periodo specifico, portano a considerare tali importi come redditi di natura finanziaria, in base all’articolo 60 del D.L. 24 aprile 2017, n. 50.